L’assidua sorveglianza dei confini marittimi, che nel periodo estivo viene intensificata per contrastare i traffici illeciti, ha permesso alla guardia di finanza di mettere a segno un’altra importante operazione, dopo quella dello scorso maggio, che ha portato all’arresto di nove persone e al sequestro di due motopescherecci: uno tunisino e uno mazarese. Oltre al recupero di circa 6,5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri.
Un aereo Atr42 del gruppo di “Esplorazione Marittima” della Finanza di Pratica di Mare, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, ha rilevato e documentato un trasbordo di numerosi colli sospetti da un peschereccio d’altura ad uno più piccolo, poco fuori le acque territoriali davanti Tre Fontane, in provincia di Trapani. Ricevuta la notizia, il reparto operativo aeronavale della Finanza di Palermo ha impiegato subito due guardacoste, da Trapani e da Licata, un elicottero della “Sezione Aerea” di Palermo ed ha allertato le pattuglie sul territorio del comando provinciale della Finanza di Trapani oltre agli investigatori del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo. “Quando, terminato il trasbordo, il natante minore, ininterrottamente monitorato dall’alto, ha fatto ingresso nelle acque territoriali dirigendo verso la costa siciliana, ritenuta la sussistenza dei presupposti per eseguire un controllo in acque internazionali, il Guardacoste G.219 Bianco della Sezione Operativa Navale di Trapani ha fernato il peschereccio ”madre”, riscontrando a bordo la presenza di un ingente carico di sigarette (pari a 3,1 tonnellate), in gran parte cheap white, di marca Royal, Oris, Futura, Time, American Legend, Pine Blu”, scrivono in una nota i finanzieri.
“In ragione dello stato di flagranza del reato di contrabbando extra-ispettivo, le Fiamme Gialle hanno immediatamente proceduto ad intercettare e fermare il natante minore, costantemente osservato dai mezzi aerei, a bordo del quale sono state scoperte oltre 3 tonnellate di sigarette, sulla cui provenienza dal trasbordo precedentemente documentato non sussistono dubbi”, dicono le fiamme gialle. Le 6.5 tonnellate di t.l.e., che alla vendita al dettaglio avrebbero fruttato all’organizzazione criminale oltre 1 milione di euro, erano verosimilmente destinate a rifornire i mercati illeciti della Sicilia. Gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trapani, a disposizione della procura di Marsala.