“Finora la Sicilia ha tenuto bene. Abbiamo poco piu’ di 200 casi positivi, un quarto circa in rianimazione. Obiettivamente temiamo il peggio che, secondo gli esperti, potrebbe essere alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima”. Lo ha detto, stamane, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in collegamento con la trasmissione di La7 Omnibus. “Abbiamo immaginato – ha aggiunto – anche un piano B, che ci consenta di aumentare di altri duecento i posti per la rianimazione e di un paio di migliaia in generale di sub rianimazione e per gli ospedalizzati non gravi. Stiamo immaginando un panorama assolutamente inedito. Sembra che tutti stiamo girando un film su un grande set cinematografico, come se ognuno stesse recitando una parte surreale. Non eravamo preparati alla epidemia piu’ insidiosa che l’umanita’ abbia conosciuto negli ultimi cento anni”.
In Sicilia si valuta inoltre di fare tamponi a tutto il personale sanitario. “Vorremmo cominciare a farli; se manca il nerbo della guerra, il soldato, la guerra non si potrà fare”, ha sottolineato, aggiungendo: “Mi scrivono numerosi medici in pensione, dicendo di essere pronti” a dare il loro contributo in questa emergenza.
Musumeci ribadisce inoltre la richiesta di utilizzo dell’esercito per controllare gli accessi all’Isola. “Ho chiesto che siano utilizzati i soldati che gia’ operano nell’operazione ‘Strade sicure’, strade che non sono mai state sicure come adesso, considerate le poche auto in cirolazione. Ho avviato interlocuzioni. Che ci vuole a fare un’ordinanza per modificare gli assetti e dirottare queste forze nei porti, negli aeroporti e nello stretto di Messina?. Non vogliamo i carri armati in mezzo alla strade o i cannoni sulle terrazze – ha aggiunto – ma utilizziamo i soldati dove servono, per dare manforte nei controlli degli arrivi agli uomini della Protezione civile e del nostro Corpo forestale”.
Intanto l’assessore alla Salute Ruggero Razza chiede aiuto alle aziende siciliane per produrre mascherine: “Ho appena visitato una azienda siciliana che sta avviando, da oggi, la produzione di dispositivi di protezione individuale. Nessuno più di me è consapevole dell’urgenza dell’approvvigionamento a tutela dei lavoratori della sanità, mentre da Roma arrivano altre mascherine inutilizzabili per gli ospedali”. Razza rinnova l’appello a tutti gli imprenditori siciliani a mettersi in contatto con la Regione “per aumentare la capacità di produzione e superare assieme questo momento difficilissimo”. E aggiunge: “Al personale medico, agli infermieri, agli ausiliari impegnati valorosamente nella trincea bianca dove si combatte questa guerra invisibile, va la nostra gratitudine e vicinanza che può essere manifestata con azione concrete: restare a casa”.
Repubblica