L’inizio di un nuovo anno è un diario di pagine bianche tutte da scrivere e in cima alla lista delle priorità ci dovrebbe essere la salute. La Fondazione Veronesi è prodiga di consigli all’insegna di obiettivi ragionevoli da perseguire e mantenere nel corso dei mesi che ci aspettano.
Dieta del 2023, cosa mangiare per tornare in forma
Il peso è un argomento quasi tabù nel periodo delle feste, ma è troppo importante per non metterlo in testa ai buoni propositi. Ad essere in eccesso ponderale sono 25 milioni di italiani, 6 milioni di quali nella fascia dell’obesità (la stima è dell’Italian Barometer Obesity Research).
Il sovrappeso si nutre soprattutto di una scarsa consapevolezza del problema e delle sue cause, riconducibili principalmente a ridotta attività fisica e troppe calorie, ma anche a sonno notturno insufficiente, stress e problemi endocrinologici.
L’obesità non è una colpa, ma neppure una condizione da accettare passivamente perché è una malattia cronica che apre la porta a molte altre. Una visita dal dietologo o dall’endocrinologo può aiutare a partire col piede giusto perché l’eccesso di peso è un problema complesso, che richiede interventi mirati (anche farmacologici) e perseveranza. La motivazione è importante (lo psicologo può essere d’aiuto), ma da sola non basta.
La ragione principale dell’insuccesso delle strategie che si mettono in atto per perdere peso sono le resistenze della nostra fisiologia e del nostro cervello.
Lo sport
La dose ideale è di 150-300 minuti di attività fisica settimanale da spalmare se possibile su tutti i giorni. Concentrarla nel week end è meglio che niente. Una ricerca pubblicata su Jama Internal Medicine ha infatti riabilitato i cosiddetti guerrieri del fine settimana che hanno la stessa riduzione del rischio cardiovascolare e tumorale sul lungo periodo (ridotto dell’8 e del 15% se si confronta con i sedentari) rispetto a chi la pratica quasi tutti i giorni.
Ma quale attività? Aerobica, alternata a quella di resistenza, per rafforzare la muscolatura e migliorare l’equilibrio, soprattutto dopo i 65. Ma, come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni movimento conta. Non solo corsa, bicicletta e nuoto. Mai dimenticare il cammino. Tutto, fuorché diventare un tutt’uno col divano.
Il sonno
Gli esperti della Fondazione Veronesi consigliano di essere molto metodici con il sonno: andare a letto, possibilmente, sempre alla stessa ora e dormire almeno 7-8 ore per notte. Niente schermi blu (smartphone, tablet, computer) prima di andare a letto. Evitare, inoltre, la caffeina (tè, caffè, energy drink) 6 ore prima di andare a letto, alcol in eccesso e cene pesanti.
Ancora una prova del nesso fra sonno inadeguato e chili di troppo: i teenager che dormono meno di 7 ore per notte sono più esposti a obesità e problemi metabolici.
Le sigarette
Ogni giorno, per smettere di fumare, è quello giusto. Ma, certo non è facile. Un nuovo aiuto potrebbe venire dalla citisina, una sostanza studiata dall’Istituto Nazionale dei Tumori, che viene prescritta dagli specialisti dei centri anti-fumo (in Italia ce ne sono 227).
È un farmaco galenico, preparato dal farmacista in piccole capsule. Provoca repulsione verso il fumo (nausea o alterazione del sapore della sigaretta) ed essendo un agonista parziale dei recettori della nicotina, riduce i sintomi da astinenza.
Viene somministrato per due settimane a dosaggio pieno (da 2 a 6 capsule al giorno), poi si scala, fino a sospenderlo dopo 40-60 giorni. Ovviamente, chiedere consiglio al medico.
Tutti i test
Trascurati soprattutto negli anni della pandemia, vanno subito rispolverati. Oltre a quelli già presenti in Italia (mammografia, test per HPV e Pap test per il tumore della cervice, screening per il tumore del colon), le nuove raccomandazioni della Commissione Europea ne suggeriscono anche di nuovi: quelli per il tumore del polmone, della prostata e dello stomaco nelle persone a rischio.
IlMessaggero
Il tempo libero
Significa prendersi cura della propria salute mentale, ritagliandoci ogni giorno uno spazio dedicato alle nostre attività preferite (palestra, leggere, suonare, uscire a fare una passeggiata, magari immersi nella natura). Combattere la solitudine aiuta a contrastare la depressione e mantiene in forma il cervello.
L’isolamento sociale aumenta il rischio di decadimento cognitivo negli anziani, lasciando addirittura segni visibili alla risonanza magnetica sulle aree del cervello deputate all’apprendimento e alla memoria.