La Divisione Anticrimine della Questura di Trapani ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni ai fini della confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti di CALVANICO Salvatore cl. 1961, imprenditore di Mazara del Vallo.
Il sequestro è stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani su proposta congiunta del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e del Questore di Trapani, al termine di approfondite indagini patrimoniali esperite da personale specializzato della menzionata Divisione anticrimine, con l’ausilio del Servizio Centrale Anticrimine di Roma.
Esperto agricolo e già consulente dell’ex Governatore della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, condannato per il reato di favoreggiamento con aggravante mafiosa nel processo “talpe alla Dda”, CALVANICO Salvatore è stato riconosciuto come destinatario della misura del sequestro anticipato finalizzato alla confisca, in riferimento ad un articolato e collaudato sistema di truffe finalizzato alla percezione indebita di erogazioni pubbliche riguardanti il settore agricolo.
Meccanismo frodatorio quest’ultimo in passato oggetto di un procedimento penale, in ordine al quale al CALVANICO erano stati contestati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, corruzione, concussione e dichiarazioni fraudolente mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, conclusosi, tuttavia, con archiviazione per intervenuta prescrizione.
Nel dettaglio, tra il 2004-2005, il CALVANICO, esercitando un controllo occulto sul Consorzio SIKELIA[1], aveva percepito delle illecite dazioni di danaro (ammontanti, appunto, alla somma complessiva di 155.000 euro) per l’erogazione di contributi pubblici in favore della società I.R.S.A.[2] amministrata da altri soggetti indagati nel medesimo procedimento penale sopra menzionato.
Nei confronti del CALVANICO e dei suoi familiari conviventi il Tribunale ha pertanto disposto il sequestro di conti correnti e rapporti bancari per un ammontare di 155.000 Euro, somma considerata provento delle tangenti dallo stesso percepite affinché, mediante i suoi influenti contatti con funzionari e pubblici amministratori della Regione Sicilia, nonché del Ministero della Attività Produttive, agevolasse l’elargizione di contributi in favore di aziende operanti nel settore agricolo.
[1] Società Consortile Agricola SIKELIA a r.l. con sede a Delia (CL) che raggruppava numerosi imprenditori siciliani operanti nel settore cerealicolo e vitivinicolo
[2] Società omonima con sede a Guarrato (TP) operante nel settore della ricerca in campo agricolo.
Comunicato Stampa | Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo | Questura di Trapani