Un vertice con i presidenti e gli amministratori delegati delle società di gestione degli aeroporti siciliani di Palermo, Catania, Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa per “un’analisi della situazione attuale e per discutere delle prospettive e delle azioni da intraprendere per il futuro”. Lo ha convocato per oggi il presidente della Regione Nello Musumeci. L’appuntamento – al quale parteciperanno anche gli assessori al Turismo Sandro Pappalardo, alle Attività produttive Mimmo Turano e alle Infrastrutture Marco Falcone, con i dirigenti generali dei rispettivi dipartimenti regionali – è fissato per le ore 16 nella sede della Regione a Catania. Obiettivo dell’incontro è cercare di fare un punto sulle strategie dei singoli scali per evitare una concorrenza interna soprattutto tra Catania e Comiso da una parte e Palermo e Trapani dall’altra.
Musumeci vorrebbe accentrare le competenze sulla gestione degli scali in un unico ente regionale, progetto ambizioso ma che potrebbe scontrarsi con la volontà dei soci. Già lo scorso marzo a Vittoria il governatore aveva annunciato il suo piano: “Credo che bisogna lavorare per la costruzione di un’unica società di gestione per i quattro aeroporti siciliani. La parcellizzazione gestionale non favorisce la crescita del trasporto aereo. Gli aeroporti di Catania, Palermo, Trapani e Comiso devono darsi una governance unica e soprattutto autonomia finanziaria gestionale perchè non è pensabile continuare a gestire soprattutto gli scali minori col denaro pubblico”
Ma la Regione non ha competenze dirette in materia e non ha quote, se non indirettamente attraverso le Province commissariate e una piccola partecipazione diretta all’Airgest di Trapani. A spingere per l’azione di privatizzazione è l’Enac guidata da Vito Riggio, che ha avuto diversi colloqui con Musumeci.
Contro la privatizzazione si è schierato apertamente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che tra Comune e Città metropolitana controlla la Gesap. E anche a Catania ci sono molte resistenze, specie dopo gli scontri passati tra l’area di Confindustria guidata da Ivan Lo Bello e la Confcommercio di Pietro Agen per avere il potere di nomina del cda. Scontro poi vinto da Agen eletto alla guida della Camera di commercio del Sud-Est. Durante la gestione dell’area Lo Bello, con Gaetano Mancini amministratore delegato, andò in scena uno scontro durissimo con Riggio, con tanto di denunce in procura poi archiviate sul tema privatizzazione. Insomma, l’argomento privatizzazione è molto delicato e tocca interessi di non poco conto, considerando che la maggioranza nei principali scali, Palermo e Catania, è in mano ad enti pubblici.
Repubblica.it – Antonio Fraschilla