Appena rieletto, campione di preferenze per la terza volta consecutiva (1043 voti), il presidente uscente del Consiglio comunale di Marsala, Enzo Sturiano, 45 anni, Forza Italia (ed ex Ds), si ritrova già indagato. Seppur per fatti relativi al marzo 2017. A Sturiano, la Procura della repubblica di Marsala ha notificato un avviso conclusione indagini preliminari, che vale anche da informazione di garanzia.
Il politico è indagato per abuso d’ufficio e per furto di energia elettrica, insieme a Vincenzo Stella, presidente del comitato organizzatore della festa della chiesa di San Giuseppe, in contrada Ventrischi, al responsabile dell’illuminazione pubblica del Comune di Marsala, il geometra Gaspare Zichittella, e ai dipendenti comunali Leonardo Badalucco e Filippo Giacalone. A Sturiano viene contestato l’abuso d’ufficio per aver chiamato il geometra Zichittella e sollecitato, il 19 marzo 2017, l’installazione di due fari sulla piazza della Chiesa Nuova di Ventrischi, in occasione della celebrazione del tradizionale “invito” di San Giuseppe che si svolgeva nello spiazzo davanti alla chiesa, una zona priva di illuminazione pubblica.
Il geometra Zichittella, a sua volta, avrebbe chiamato due impiegati per montare due fari. Per questo, è stato ipotizzato l’abuso d’ufficio e il furto di energia elettrica. A Stella, presidente del comitato organizzatore, si contesta un “indebito guadagno”, dato che i fari, si legge nell’avviso conclusione indagini, sarebbero stati installati “abusivamente e senza alcuna autorizzazione”. L’indagine è nata sulla base delle intercettazioni alle quali era sottoposto in quel periodo Enzo Sturiano nell’ambito dell’inchiesta della Dda sull’ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello, confluite poi nell’inchiesta “Scrigno”. Le intercettazioni con le telefonate di Sturiano sono state stralciate e inviate per competenza alla Procura di Marsala e qui delegate al sostituto Roberto Piscitello. “Sono molto sereno – ha dichiarato Enzo Sturiano – perché ho solamente sollecitato il Comune ad adempiere ad una richiesta della parrocchia, che era stata già
protocollata giorni prima. Solo che gli interventi tardavano, ed era a rischio l’incolumità e la sicurezza delle persone”.
Fonte: Gds.it