I migranti che sono stati temporaneamente ospitati all’interno del bene confiscato “Fontane d’Oro”, a seguito dello sgombero dell’accampamento abusivo dell’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, dovranno trovare una adeguata sistemazione alloggiativa entro l’11 giugno.
È quando stabilito dall’ordinanza sindacale n.106, emanata ieri (30/05/2023) dal sindaco Giuseppe Castiglione con l’obiettivo di scongiurare che all’interno dell’ex oleificio Fontane d’Oro, destinato all’accoglienza dei lavoratori migranti stagionali, possano ripetersi i fenomeni di spaccio di stupefacenti e di sfruttamento della prostituzione, che negli ultimi mesi si erano verificati nell’ex cementificio sgomberato.
Come previsto dalla legge nazionale, infatti, le persone che hanno titolo a permanere sul territorio italiano e che intendano rimanervi hanno anche l’obbligo di procurarsi un idoneo alloggio, essendo vietata ogni forma di occupazione abusiva e di bivacco.
Al fine, dunque, di dare il tempo di trovare una adeguata soluzione abitativa, i circa 40 migranti in regola con i permessi di soggiorno sfollati dall’ex cementificio sono stati temporaneamente ospitati all’interno dell’ex oleificio Fontane d’Oro, dove si trovano le unità abitative donate dall’Unhcr per il campo stagionale che viene gestito dal Comune esclusivamente per l’accoglienza dei lavoratori migranti impiegati nella raccolta delle olive.
«Il fenomeno che ci troviamo a gestire oggi – spiega il sindaco Castiglione – non ha nulla a che vedere con l’attività agricola locale. Nessuno dei 40 migranti che abbiamo temporaneamente accolto è in possesso di un contratto di lavoro e, com’è noto, purtroppo, l’ex cementificio di contrada Bresciana era diventato un luogo di degrado, dove si consumavano pericolose attività illecite. In assenza di un presidio di sicurezza, non possiamo rischiare che Fontane d’oro diventi una nuova piazza di spaccio e prostituzione a Campobello. Pertanto, avendo condiviso queste preoccupazioni con sua eccellenza il Prefetto di Trapani, ho ritenuto di adottare il provvedimento di sgombero».
Comunicato Stampa