Il nuovo Ministro dell’Istruzione avrà molte priorità per la scuola ma fra queste c’è senza dubbio dell’assunzione dei docenti. Patrizio Bianchi ha anche una cifra precisa: 120 mila insegnanti da assumere.
E poi l’assunzione di 120 mila docenti, che dovranno “ricaricare” gli organici della scuola italiana, sempre all’insegna del precariato da anni.
Dovrà portare avanti i concorsi per docenti già avviati, ovvero concludere il concorso straordinario per la scuola secondaria e far partire le prove dei concorsi ordinari infanzia, primaria e secondaria.
Bianchi dovrà affrontare, come i suoi predecessori, il tema spinoso del precariato, delle cattedre vuote di inizio anno scolastico, con una possibilestima di supplenti che potrebbero anche superare le 200 mila di questo anno scolastico.Governo Draghi, Patrizio Bianchi è il nuovo ministro dell’Istruzione. Le sue prime parole a OS: “Dobbiamo fare una scuola nuova, insieme ce la faremo”.
Il nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, dovrà affrontare nell’immediato alcune questioni prioritarie per la scuola, infatti: la maturità, i concorsi, le cattedre vuote e il rinnovo del contratto. Ma, forse, la sfida più grande sarà quella dei fondi del Recovery plan.
Maturità, cattedre vuote, concorsi docenti e il Recovery plan: le priorità per la scuola sul tavolo di Bianchi
Per quanto riguarda il Recovery plan la bozza approvata dal Governo Conte bis conteneva una serie di misure, quantificate in un investimento di circa 28 miliardi per scuola e istruzione. In questo caso bisogna capire se e come interverrà l’intero esecutivo sui fondi europei ma è chiaro che, come per tutti gli altri settori del Paese, anche per la scuola i fondi potrebbero essere una grande occasione da non sprecare.
Recovery Plan, oltre 28 miliardi per l’istruzione: ecco cosa è previsto
Nel suo ultimo libro, “Nello specchio della scuola” (edizioni Il Mulino), Bianchi espone con chiarezza la sua idea di scuola: “È tempo di investire in educazione, non solo per superare l’emergenza Covid, ma per guardare oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che sembra essersi perduto nei lunghi anni in cui hanno prevalso individualismo e populismo e che deve fondarsi sui valori definiti nella nostra Costituzione. Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività, lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile”.
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Fonte Orizzonte Scuola