“Le reti idriche non possono essere trasferite ai Comuni”:
Il sindaco Nicola Rizzo, presidente dell’Ati Trapani:”
“Soddisfazione per il pronunciamento del tribunale che mette un altro punto fermo sulla gestione delle reti idriche da parte dei Comuni.
Nel gruppo di lavoro costituito per le modifiche legislative farò presente che occorre prevedere un preciso raccordo tra Regione e Comuni sul piano di gestione tecnico ed economico delle reti Eas”.
«Siamo soddisfatti per il pronunciamento del Tar che ha accolto il ricorso mettendo un punto fermo sul fatto che le reti Eas non possono essere trasferite ai Comuni senza un dettagliato piano che indichi modalità di gestione e costi così da non gravare esclusivamente sulle casse degli enti locali. Adesso la Regione deve colmare, in maniera urgente, il vuoto legislativo venutosi a creare. In qualità di componente, come gli altri presidenti Ati, del gruppo di lavoro costituito per le modifiche legislative ed il necessario riassetto dell’ambito territoriale, farò presente che occorre prevedere un preciso raccordo tra Regione e Comuni sul piano di gestione tecnico ed economico delle reti Eas. Ci tengo a precisare inoltre che, come erroneamente riportato in alcune notizie stampa, l’Ati idrico non è affatto commissariato, ma lo è il piano d’ambito per il quale è già stata affidata la progettazione».
Il sindaco Nicola Rizzo, presidente dell’Ambito territoriale idrico di Trapani, fa presente che la prima sezione del Tar ha accolto il ricorso presentato dai Comuni del trapanese contro la Regione per la presa in carico delle reti idriche ed un gruppo di lavoro costituito alla Regione dovrà prevedere come portare avanti la gestione del sistema idrico siciliano.
Nella recente sentenza, il tribunale amministrativo regionale sottolinea che “dovrà essere la Regione Siciliana a farsi carico del problema della gestione del servizio idrico nei Comuni in cui operava l’EAS, adottando, la soluzione ritenuta più congrua, con l’unico limite derivante dal fatto che, giova ribadirlo, le reti e gli impianti non possono essere trasferiti agli enti locali”.
«Il pronunciamento del Tar avvalora il lavoro portato avanti dall’Ati idrico che presiedo e la decisione della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Sicilia di accogliere il ricorso presentato dal Comune di Castellammare e dagli altri Comuni, estende il non obbligo della consegna delle reti anche agli altri 17 Comuni -precisa il sindaco Nicolò Rizzo-. Ricordo che di recente la Corte Costituzionale ha ritenuto che il legislatore regionale siciliano non possa affidare ai singoli Comuni la gestione del servizio idrico integrato, indicando l’illegittimità del decreto assessoriale di nomina di un commissario ad acta per trasferire dall’EAS al Comune le reti e gli impianti idrici».
«Già nel 2018 il Tar aveva sospeso l’efficacia del decreto con il quale la Regione aveva nominato un commissario perché il Comune di Castellammare, e gli altri Comuni della provincia, prendessero in carico le reti idriche gestite dall’Eas in liquidazione dal 2004-sottolinea il sindaco Nicolò Rizzo, presidente dell’Ati Trapani-. Adesso l’ulteriore passo avanti con la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso dei Comuni contro gli atti dell’assessorato regionale dell’Energia, ma occorre adesso lavorare perché si preveda un preciso percorso normativo che guardi alle esigenze degli enti locali».
Oltre a Castellammare, dell’assemblea territoriale idrica fanno parte i Comuni di Alcamo, Buseto Palizzolo, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Paceco, Partanna, Salemi, San Vito lo Capo, Santa Ninfa, Trapani, Valderice e Vita.
Comune di Castellammare