Con una cerimonia religiosa in suffragio delle donne vittime di violenza, officiata nella cappella del Seminario Vescovile dal Vicario Generale della Diocesi Don Vincenzo Greco, La Fidapa BPW Italia di Mazara del Vallo ha partecipato alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Nell’omelia il Vicario commentando il passo del vangelo di Matteo in cui si parla della misericordia di Dio verso le donne ed i fanciulli, considerati all’epoca come l’anello più debole della società, ha messo in rilievo la modernità della predicazione di Cristo che considerava le donne importanti alla stessa stregua dell’uomo . Nella conversazione seguita alla messa la presidente della Fidapa Bice Cangemi ha delineato i contorni del problema ponendo l’attenzione sulle conseguenze spesso mortali che subiscono le donne che denunziano le violenze ed ha informato l’auditorio della mozione presentata dalla Presidente nazionale Caterina Mazzella al sottosegretario della difesa, dove si chiede l’inasprimento delle pene e la certezza delle stesse, con un invito agli uomini a prendere le distanze dal fenomeno che, assumendo varie sfaccettature, diventa sempre più grave ed attuale . La segretaria distrettuale Caterina Salvo ha evidenziato come la Fidapa, movimento di opinione molto ben radicato in Sicilia, può svolgere una funzione molto importante nel testimoniare la valenza delle donne in tutti i settori della società e può incidere nella società stessa e soprattutto nelle scuole, da dove deve partire l’educazione al rispetto reciproco tra donne e uomini. La dottoressa Maria Monte,neurologa ha provocatoriamente posto l’accento sul perché le donne anche quelle più affermate continuino spesso a volersi poco bene ed a non riuscire a affrancarsi da situazioni familiari e personali di dipendenza dall’uomo. La consapevolezza di potere cambiare le cose deve cominciare dall’analisi di segnali che possono venire dai figli ,dai mariti ,dai compagni e che vanno verso direzioni in contrasto con il rispetto reciproco e soprattutto con la legge dell’amore vero e non malato. Soltanto con la denunzia in casi estremi o con la correzione di atteggiamenti di prevaricazione si può sperare di creare una società migliore. La dottoressa ha ricordato la convenzione di Istambul del maggio 2011, ratificata in Italia con legge n. 77 del 27 giugno 2013 con titolo” Prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica” che rappresenta “il primo strumento internazionale che crea un quadro giuridico completo per proteggere la donna contro qualsiasi forma di violenza , fisica, psicologica,
dallo stupro allo stalking”. Delle nuove norme di legge che regolano la problematica ha parlato più diffusamente la giovane avvocatessa Elena Puntrello che ha fatto un excursus di tutte le norme che prevedono anche procedimenti contro la violenza via web. Un pomeriggio vissuto da tutti i presenti come un momento di grande riflessione, dedicato a tutte le donne che hanno subito nel tempo e purtroppo continuano a subire violenze di genere.