Due catanesi in trasferta lungo le arterie autostradali della provincia di Trapani sono stati denunciati dalla Polizia Stradale di Trapani all’Autorità Giudiziaria per avere truffato un automobilista, vittima di danneggiamenti simulati, al fine di ottenere ingannevoli risarcimenti.
La banda, costituita da un uomo ed una donna di 40 anni, (D.I. e R.F. le iniziali) ispirata dalle gesta del racket dello specchietto, lungo la A29 in direzione Trapani, poco prima della galleria di Segesta, si posizionava con la propria autovettura davanti a quella della vittima, riducendo la velocità in modo da farsi superare.
Nella fase del sorpasso, uno dei complici lanciava un limone contro la fiancata dell’autovettura, invitando il conducente a fermarsi nella piazzola di sosta per verificare il presunto danno. Mentre l’uomo distraeva la vittima, la donna, munita di una gomma nera, provvedeva a segnare la fiancata dell’auto per “dimostrare” come l’urto avesse provocato la rottura dello specchietto retrovisore esterno. La proposta di conciliazione amichevole prevedeva la liquidazione di 350 euro a titolo di risarcimento danni, in modo da evitare il coinvolgimento delle compagnie assicurative. Il conducente, dopo avere avvisato la sala operativa della Polizia Stradale, guadagnava tempo, convincendo i due truffatori a raggiungere il bancomat della vicina frazione di Fulgatore per effettuare il prelievo di denaro. A questo punto sopraggiungeva una pattuglia della Polizia Stradale di Trapani che procedeva alla constatazione dei fatti accaduti provvedendo alla denuncia dei due catanesi.
Il personale della Polizia Stradale raccomanda di rivolgersi alle forze dell’ordine ogni qual volta sorgano dubbi sulla liceità di un sinistro o in presenza di ambigue proposte risarcitorie.
Questura di Trapani