L’Interpol ha fatto circolare una lista coi nomi di 50 sospetti fighters dell’Isis, tutti di nazionalità tunisina, che sarebbero arrivati di recente in Italia a bordo di barche.
E’ quanto riporta il Guardian online, secondo cui l’elenco coi nominativi è stato inviato il 29 novembre al ministero dell’Interno, che lo ha successivamente girato alle agenzie anti-terrorismo in Europa.
A Catania, intanto, il direttore generale di Save The Children Italia Valerio Neri ha raccontato l’attacco da parte dell’Isis compiuto il 24 gennaio scorso nell’ufficio di Jalalabad, in Afhganistan: “E’ stato terribile. Abbiamo perso quattro persone, colleghi, amici – dice Neri -, tra cui un ragazzo di 20 anni, e in più abbiamo avuto quattro feriti. Altre 24 persone che stavano in un ufficio anche se non erano di Save The Children sono rimaste ferite. Una cosa veramente grave, molto preoccupante perché poi, a parte l’attacco alla nostra sede, ci sono stati altri attacchi a Kabul ancora più gravi con decine e decine di morti”.
E ancora: “La situazione è diventata veramente drammatica. Siamo stati costretti a sospendere le attività. Io mi auguro che al più resto potremmo riaprirle perché da noi dipendono circa due milioni di bambini afghani e le loro famiglie e quindi, se noi sospendiamo, chi aiuta questo poveri disgraziati che stanno veramente sull’orlo della fame vera?, di quella per cui si muore?”.
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