Sono stati 10 mila gli aspiranti parlamentari che si sono autocandidati alla selezione del M5s. Il dato definitivo lo fornisce Luigi Di Maio a Radio 24 dove ha fatto il punto sulle parlamentarie. Di Maio nega che il sistema di voto sia andato in tilt: “Non è vero! Ogni volta che facciamo le parlamentarie leggo sui giornali di caos ma non leggo mai delle tessere comprate dai partiti”. “Noi stiamo facendo una selezione ferrea – assicura – c’erano persone che non avevano i requisiti e li abbiamo scartati perché noi non siamo una navicella per andare in Parlamento”.
“Per il M5s ci si può candidare solo dove si è residenti, quindi chi vuole venire a sfidarmi può venire nel collegio Di Pomigliano D’Arco dove correrò “, ha proseguito Di Maio.
“L’attacco di De Benedetti io lo metto nel curriculum. Un imprenditore che si è arricchito grazie ad una telefonata con Renzi si permette di dire che il M5s rovina l’Italia. In altri paesi un caso come questo avrebbe provocato l’uscita di scena del candidato premier”, ha aggiunto il leader del M5S commentando il caso della telefonata tra l’ex premier e l’imprenditore: “Qui in Italia si parla di più di un albero di Natale che di un episodio gravissimo come questo”. Di Maio parla poi della necessità di una regolamentazione per i lobbisti in Parlamento: “Io non ho nessun pregiudizio contro i portatori di interesse ma ci vuole trasparenza. L’Italia è l’ultimo paese in Europa nella classifica sulla trasparenza. Se non creiamo norme sul conflitto di interesse e sulla trasparenza non ne usciremo mai perché questi casi di interferenza determinano la scrittura di pessime leggi come è il caso del codice degli appalti”.
“In Europa possiamo non andare allo scontro: gli altri paesi in questo momento sono più deboli, noi possiamo incidere di più”, ha detto Di Maio a Radio 24 dove, tornando a replicare al commissario UE Moscovici:” se leggesse i programmi di tutte le forze politiche italiane scoprirebbe che tutte hanno in programma di fare deficit” per fare investimenti.
Ansa