Le indagini sui clan mafiosi di Bagheria che hanno portato ieri mattina a sei fermi hanno rivelato il presunto ruolo di intermediario svolto da Paolo Liga tra la famiglia bagherese e la consorteria trapanese. Un legame che è stato confermato dai collaboratori Sergio Rosario Flamia e Vincenzo Giordano.
Flamia ha detto di aver saputo dal boss Pino Scaduto che i contatti tra lui e il latitante Messina Denaro Matteo avvenivano per mezzo del nipote Paolo. In un verbale di interrogatorio, Flamia parla di Paolo Liga come un “trafficante di stupefacenti sicuramente e nel periodo in questione di.. che c’era Pino Scaduto… che sarebbe suo zio, lo usava per tenere i rapporti con personaggi del trapanese, perché lui mi sembra che è residente a Alcamo o Castellammare, qualcosa del genere, comunque sulla zona di Trapani. In particolar modo, una volta parlando con Pino Scaduto che si vantava di avere contatti diretti con Messina Denaro, dice io i cuntatti puru ci l’haiu, mi i teni me niputi Paolo. Ed effettivamente molte, ma molte volte anch’io vedevo che si appostavano a parlare in disparte, che lui veniva da Trapani, dalla zona di Trapani per parlare con il zio, si vedeva che c’erano dei rapporti, però in presenza mia non hanno mai parlato di nulla”.
Anche Vincenzo Gennaro accostava i Liga agli affari di Messina Denaro nella provincia di Trapani. Gennaro raccontava di essere andato, assieme a Pietro Liga, a Campobello di Mazara per effettuare un computo metrico per una lottizzazione riconducibile a Matteo Messina Denaro che –secondo quanto poi asseritogli da Liga– era presente sul posto. Gennaro, quindi, realizzato il lavoro tecnico lo passò a Pietro Liga col quale però non ritornarono in quella zona perché il fratello Paolo nel frattempo fu arrestato.
“Che poi ci fu un’altra storia – dice Gennaro ai magistrati nel 2013 – che poi vi racconto sempre con Pietro Liga che sono dovuto andare a Campobello di Mazara (Tp) per vedere una lottizzazione importantissima ch’era gestita da Matteo Messina Denaro. Ho conosciuto una persona presentata da Pietro Liga che era molto vicino a Matteo Messina Denaro che mi disse che lui era là presente. Però io no l’ho visto. Lui era presente a quel discorso che abbiamo fato noi perché c’era un riunione di tecnici e di ingegneri. Mi diede un cd che credo che dovrebbe essere ancora casa, era… a mare proprio, ehm… diciamo a Campobello di Mazara”.
(Gds.it)