Sarà l’autopsia a chiarire meglio cos’è successo il pomeriggio del primo maggio, come ha fatto il piccolo Giorgio Coppola a morire soffocato.
A Marsala e provincia da giorni non si parla d’altro, ha destato molta commozione la morte del piccolo Giorgio. Avrebbe compiuto due anni il prossimo 16 maggio. Genitori e familiari sono devastati dal dolore in questi giorni. L’autorità giudiziaria, dopo aver sentito i familiari del bambino, ha disposto l’autopsia per chiarire meglio i particolari di una tragica morte. Inizialmente si è pensato ad un gioco con la borsa della mamma, e la cinghia che si è annodata attorno al collo facendo da cappio per il povero bambino. Poi sono emersi altri dettagli, dal racconto della madre, la signora Rosy che è stata sentita dai carabinieri in questi giorni. “Stavamo giocando insieme, poi ad un certo punto non l’ho visto più. L’ho trovato sotto la sedia, e non respirava”. “Stavamo giocando a casa – ha raccontato – e lui saliva e scendeva dalle mie ginocchia”. Giorgio, che avrebbe compiuto due anni il 16 Maggio, è il più piccolo di cinque figli.
“Giocava a nascondersi sotto il tavolo, e poi rispuntava. Poi, ad un certo punto non l’ho visto più. Mi sono abbassata per vederlo, e l’ho trovato già cianotico, a terra, svenuto. Aveva la felpa della cerniera alzata, con il laccio che si è incastrato nella cerniera e pertanto non poteva abbassarlo più”.
Secondo la versione della madre, dunque, il bimbo è morto soffocato dalla zip della felpa che indossava, perchè l’alzata e non è riuscito più ad abbassarla perché il laccio del cappuccio della felpa si è incastrato. Da lì l’allarme della madre, poi la corsa al pronto soccorso di Marsala.
Sono giorni drammatici, devastati dal dolore, per i genitori del piccolo Giorgio. Una famiglia umile e numerosa. Giorgio era infatti il più piccolo di 5 fratelli. Il padre Franco fa il muratore, ogni mattina con i suoi attrezzi lascia presto casa per sfamare la famiglia, e la mamma Rosy. La famiglia residente nella zona di Ventrischi, periferia sud di Marsala, non si dà pace.
Un momento di gioco – raccontano i parenti della famiglia – in cui Giorgio è sfuggito all’attenzione degli adulti. Pochi attimi, pochi minuti risultati fatali. I familiari tengono a fare una precisazione: “Non siamo convinti in assoluto che Giorgio sia morto per soffocamento”. I familiari raccontano infatti che il piccolo ha anche sbattuto la testa, mentre giocava con i fratellini. Da qui la richiesta ai medici e a chi indaga di un ulteriore approfondimento. E’ arrivata ieri pomeriggio infatti la notizia che si farà l’autopsia sul corpicino del bambino. Solo dopo la salma verrà restituita alla famiglia per i funerali.
In ospedale martedì i Carabinieri hanno raccolto le testimonianze di chi era in casa al momento dell’incidente. I medici non hanno dubbi sulla causa della morte. “E’ morto per soffocamento”. Ma bisogna capire come, come sia rimasto soffocato. I medici hanno anche raccontato i momenti drammatici dell’arrivo all’ospedale Paolo Borsellino del piccolo Giorgio, già in condizioni irreversibili. “E’ arrivato alle 17 e 45 in ospedale purtroppo – dicono i medici – a noi non è rimasto altro che constatare il decesso”.
“Il soffocamento dei bambini per strangolamento – raccontano i medici – è avvenuto in tre minuti e mezzo. Un tempo più lungo di quanto solitamente avviene nella media degli adulti, perché i bambini hanno un cuore che pompa sangue più velocemente”. Tre minuti e mezzo che sono stati fatali.
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