Sono stati assegnati, secondo la graduatoria, i primi 25 assegni civici agli utenti di Mazara che ne hanno fatto richiesta e che sono risultati idonei. Dalle scorse settimane, alcune famiglie, che versano in condizioni economiche e familiari precarie, possono contare su questo piccolo contributo in cambio di alcune ore di servizio in favore della comunità. I soggetti, 25 tra donne e uomini in questa prima fase, hanno ricevuto un contributo economico di 400 euro mensili, a fronte di un servizio di pubblica utilità reso alla Città, con un impegno di servizio di 4 ore giornaliere per 5 giorni settimanali per un mese e mezzo e saranno utilizzati per il diserbamento delle vie comunali e per la cura del verde pubblico.
Quello dell’assegno civico è un provvedimento diretto a soggetti disoccupati che versano in particolari condizioni di disagio economico, purchè idonei allo svolgimento di un’attività lavorativa. Superare il mero assistenzialismo e promuovere esperienze di cittadinanza attiva attraverso l’impiego dei cittadini ammessi al progetto in attività di pubblica utilità idonee a stimolare le potenzialità lavorative di coloro che versano in uno stato di difficoltà dovuto all’assenza di attività lavorativa e prevenendo così isolamento e forme depressive che spesso insorgono a seguito di un’improvvisa mancanza di occupazione. “La nostra Amministrazione – afferma il sindaco Nicola Cristaldi – conferma ancora una volta il proprio impegno nei confronti di quei soggetti che versano in condizioni economiche e familiari precarie.
Dopo aver ottenuto nuovamente la Borse Lavoro che nel triennio precedente hanno dimostrato di essere un’ottima soluzione sia per aver assicurato un piccolo profitto ad alcuni soggetti sia per la comunità mazarese che ne ha tratto giovamento attraverso lavori di pubblica utilità, abbiamo anche dato l’input per la concessione dell’Assegno Civico”. Nei prossimi giorni l’Ufficio Politiche Sociali provvederà ad emanare nuovo bando per selezionare ulteriori 15 soggetti per l’attribuzione dell’assegno civico.
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)