Il Tribunale del Riesame di Trapani ha dissequestrato l’area di circa 25 ettari, in località Busalotto/Borgata Costiera, in territorio di Mazara del Vallo, alla quale, lo scorso 23 luglio, furono posti i sigilli dai carabinieri forestali del Centro anticrimine natura. E ciò a seguito di lavori di riqualificazione agricola effettuati su circa 2 ettari di quei terreni con mezzi pesanti, con i quali si è spianata e spietrata l’area, che ricade in zona “Zona speciale di conservazione” denominata “Sciare di Marsala”, inserita nell’elenco europeo di aree protette “Natura 2000”.
Secondo i carabinieri forestali, la ditta di movimentazione terra che eseguiva i lavori per essere in regola doveva essere in possesso un’autorizzazione di “Valutazione di incidenza ambientale” di cui, invece, era sprovvista. E le ruspe avrebbero distrutto l’habitat occupato da specie di avifauna selvatica a rischio di estinzione, tra cui la specie protetta “Melanocorypha calandra”, un piccolo volatile che nidifica in aree steppose. I carabinieri forestali hanno, pertanto, denunciato il legale rappresentante e un operaio della ditta di movimentazione terra per i reati di distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto ed esecuzione di lavori su beni paesaggistici in assenza della prescritta autorizzazione.
Adesso, però, i giudici del Riesame hanno annullato il decreto di sequestro preventivo dell’area disposto dal gip del tribunale di Marsala, accogliendo l’istanza della difesa, che ha sostenuto che si stavano effettuato lavori di preparazione alla semina, non di sbancamento. E per la legge, i lavori di manutenzione che non alterano lo stato dei luoghi non hanno bisogno di autorizzazioni.
Gds.it