Due importanti eventi hanno richiamato un pubblico numeroso e attento sulla Terrazza dell’Alhambra la scorsa sera di giovedì 2 agosto: l’inaugurazione di una suggestiva e originale mostra fotografica e la presentazione di un volume su un tema poco frequentato dagli studiosi.
Erano inoltre presenti l’assessore Anna Monteleone che ha portato i saluti dell’amministrazione civica, ed il vicepresidente nazionale della UIF (unione italiana fotoamatori) dott. Vincenzo Agate.
Venticinque splendide fotografie, eseguite da Ezio Fiorenza, compongono una esposizione, dall’allestimento sobrio ed elegante curato da Marco Tumbiolo, dal titolo “I frutti della luce”. Si tratta di immagini di frutti e ortaggi che emergono dall’ombra grazie all’antica arte della “luce pennellata”, il recupero di una tecnica fotografica che si era perduta. La mostra, patrocinata dalla UIF, e che resterà aperta fino al 12 agosto, è stata presentata da Vincenzo Corseri che ne ha sottolineato gli esiti di estrema raffinatezza artistica. E’ poi intervenuto l’autore che ha descritto brevemente le modalità di esecuzione delle fotografie.
E’ seguita la presentazione del volume di Luigi Lombardo, “L’impresa della neve in Sicilia”, uno studio ampiamente documentato sulle neviere, sul commercio e sul consumo della neve. Un campo quasi del tutto inesplorato della storia economica e sociale dell’Isola, per quanto abbia investito molteplici aspetti della vita quotidiana delle popolazioni tra la metà del Cinquecento fino al Novecento inoltrato. Per mezzo della neve, mescolata al sale, si è affermata l’arte del sorbetto, della granita e del gelato, che furono invenzioni tutte siciliane. La neve siciliana raggiungeva via mare molti porti del Mediterraneo, tra cui l’isola di Malta.
Dialogando con Rosario Lentini, storico dell’economia, l’autore ha potuto illustrare i diversi luoghi in Sicilia in cui erano attestate queste strutture produttive: da quelle scavate a fossa sul terreno alle grotte naturali dell’Etna, alle vere e proprie architetture costruite in blocchi calcarei o in basalto vulcanico lungo i crinali dei monti Iblei.
Il pubblico, che ha manifestato un ampio e cordiale apprezzamento per l’interessante e piacevole serata, ha avuto modo di conoscere, anche attraverso un documentario curato da Seby Scollo, un mondo quasi del tutto inedito, uno spaccato sociale e culturale di attività lavorative, di tecniche, di costumi, di abitudini e di tradizioni.
La serata si è conclusa con l’offerta dei vini, come sempre gentilmente messi a disposizione dell’Associazione Strada del vino e dei sapori Val di Mazara, e la degustazione di deliziose e graditissime granite. Non poteva esserci migliore conclusione in consonanza con i discorsi sulla neve e il desiderio diffuso di un rinfresco.