Ogni volta è la stessa storia, si parte per Castelbuono ma non si è mai sicuri di giocare.
Eppure stavolta sembrava tutto perfetto, temperatura addirittura che sfiorava i 20°, (strano a Castelbuono in questo periodo dell’anno), niente pioggia, ma un forte vento di scirocco stavolta ha fatto saltare la partita. Peccato per i ragazzi del Mazara che hanno dovuto affrontare questa trasferta invano, peccato per i tifosi che lasciano i familiari la Domenica per coltivare la loro passione, peccato per il presidente in primis, con dirigenti al seguito, che hanno dovuto affrontare la trasferta invano e per loro non è solo stress fisico o mentale, ma anche economico perché alla fine ogni anno quando sai che affronti il Castelbuono devi mettere nella voce “varie ed eventuali” del bilancio, da due a tre trasferte a Castelbuono, e non perché ci sono altre squadre di Castelbuono nello stesso girone. Senza sottovalutare l’altissimo rischio infortuni per i giocatori, e l’impossibilità di creare trame di gioco o addirittura di bel gioco, quello sarebbe un eufemismo.
Forse alla lega non lo sanno, magari leggendo questo articolo qualcuno potrà avvisarli che ogni anno alcune società (ovviamente non mi riferisco solo al Mazara) hanno costi maggiorati per giocare in un campo che a mio avviso non dovrebbe essere nemmeno omologato: dagli spogliatoi (secondo regolamento dovrebbero essere: “decorosi”) al terreno di gioco praticamente peggio del più brutto campo di patate mai esistito, (mi scuso con il campo di patate per l’accostamento).
Ma forse alla lega lo sanno già e forse per i troppi impegni non riescono a controllare i campi delle squadre che partecipano al torneo pagando la quota d’iscrizione utile alle casse della stessa. Rimaniamo in attesa di scoprire quale sarà la prossima partita rinviata per “impraticabilità del terreno di gioco”.
Gianfranco Campisi