Il direttivo del circolo politico Orgoglio e Futuro di Fratelli d’Italia di Mazara del Vallo formula la presente per comunicare quanto segue. Nei giorni scorsi, nel corso di un’informativa alla Camera dei Deputati sulla Libia e il Medio Oriente, il Ministro degli Esteri, On. Di Maio, ha affermato che i pescatori italiani non possono recarsi nelle acque internazionali autoproclamate dal paese africano come ZES e che saranno previsti strumenti alternativi di supporto economico ai pescatori. In un colpo solo, dunque, stando alle testuali parole del titolare della Farnesina si intenderebbe affossare un intero comparto economico, di vitale importanza per la nostra economia, e al contempo creare ulteriori inutili e deleteri ammortizzatori sociali. In tal modo si darebbe il colpo di grazia all’economia dell’intera città di Mazara del Vallo, una delle marinerie storiche del nostro paese.
Le parole del Ministro ci sembrano quantomeno avventate e assolutamente inopportune. Forse l’On. Di Maio dimentica il fondamentale diritto dei nostri pescatori a poter lavorare e portare il pane a casa? Forse il Ministro ha dimenticato che uno Stato di diritto deve proteggere i propri cittadini e garantire loro condizioni di vita adeguate? Forse Di Maio non ricorda cosa prevedono le norme di diritto internazionale e di diritto del mare? L’Italia non può assolutamente permettersi il lusso di avere un Ministro degli Esteri subalterno alle posizioni degli altri Stati e che non tutela adeguatamente e nelle opportune sedi il nostro paese e i nostri cittadini. La nostra Italia non può avere un Ministro degli Esteri che non adempia adeguatamente e con diligenza e competenza ai propri compiti istituzionali. Per le suesposte ragioni il Ministro Di Maio appare INADEGUATO al ruolo che è chiamato a svolgere. IL CIRCOLO ORGOGLIO E FUTURO DI FRATELLI D’ITALIA A NOME DELL’INTERA CITTÀ DI MAZARA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO DI MAIO!
Occorre al più presto avviare un negoziato con la Libia per poter garantire la sicurezza in mare dei nostri pescatori e al contempo dare una risposta concreta ai nostri operatori economici del settore. Bisogna anche chiedere agli altri paesi membri dell’UE di supportare con forza e in tutte le sedi l’iniziativa italiana. Nessuno può tirarsi indietro. Tutti devono, per la propria parte, assumersi le proprie responsabilità. Occorre che il Premier Draghi dia un segnale forte e chiaro rispetto alla questione e che finalmente si possa mettere la parola fine ad una querelle che dura ormai da troppo tempo.
COMUNICATO STAMPA