Dall’inizio anno i pescatori dalla Liguria alla Sicilia, inclusa la Sardegna, devono rispettare norme che impongono una riduzione dello sforzo di pesca teso a ridurre le giornate di lavoro in mare. Norme volte ad un piano pluriennale
di ricostituzione degli stock ittici demersali, riguardanti la pesca di cinque specie: gambero viola, rosa e rosso, oltre a nasello, scampo e triglia di fango.
«Dopo i sequestri di pescherecci, anche il taglio di giornate lavorative per i pescatori italiani favorirà i Paesi rivieraschi del Mediterraneo: con questo andazzo la marineria siciliana e non solo rischia di chiudere. Questo intervento della Unione europea – aggiunge il responsabile di Federpesca Mazara, Santino Adamo – aggraverà ulteriormente la nostra condizione, nonostante da mesi chiediamo a Bruxelles di intervenire nei rapporti con le autorità libiche o tunisine nel mezzo del Mediterraneo».
Le nuove norme comunitarie, che si applicano anche in Spagna e Francia, puntano a tagliare le giornate in mare dei pescatori del 10%, percentuale che potrebbe arrivare al 40% nei prossimi quattro anni.
Fonte Gds Salvatore Giacalone