Il Dpcm con le nuove misure per le feste natalizie non risparmia nemmeno la messa di Natale, appuntamento che richiama tantissimi fedeli e che solitamente viene organizzata tra le 22.30 e le 24. Anche in questo caso la pandemia di Coronavirus stravolgerà le abitudini e le messe di Natale saranno celebrate in orari «compatibili» con il coprifuoco e dunque in anticipo rispetto al solito.
La Conferenza Episcopale Italiana assicura, ancora una volta, che le norme per prevenire i contagi verranno rispettate. Non solo: i parroci avranno dai loro vescovi l’indicazione di orientare i fedeli nelle diverse celebrazioni che si fanno a Natale. E dunque la questione ‘orari delle messe’ dovrebbe essere archiviata.
«Sarà cura dei Vescovi suggerire ai parroci – si legge nel documento condiviso dai vescovi al termine del Consiglio Permanente – di ‘orientare’ i fedeli a una presenza ben distribuita, ricordando la ricchezza della liturgia per il Natale che offre diverse possibilità: Messa vespertina nella vigilia, nella notte, dell’aurora e del giorno».
Per la «Messa nella notte», così la chiama correttamente la Cei, chiarendo indirettamente che una Messa di mezzanotte semplicemente non esiste, «sarà necessario prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto ‘coprifuoco’». Niente balletto degli orari dunque: ogni parroco deciderà come meglio fare. L’importante è garantire che i fedeli possano stare a casa alle 22 e che non siano tutti concentrati in una sola Messa.
D’altronde se si pensa che in Vaticano, ormai dai tempi di Benedetto XVI, la Messa di Natale del 24 dicembre si celebra ben prima della mezzanotte, la questione dell’orario si svuota da sé. L’Unione europea nelle sue indicazioni sulle feste natalizie invita ad «evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti». Una linea, a dire il vero, già seguita nelle chiese europee.
In Italia ci sono da maggio, cioè dal momento in cui le celebrazioni sono riprese in presenza, precise indicazioni, dalle porte di entrata e uscita, al limite dei posti a sedere, dalla richiesta ai sacerdoti di igienizzarsi le mani prima della Comunione alle restrizioni sul numero di persone che possono stare sull’altare.
Chi non dovrà cambiare invece abitudini sono gli abitanti di Belmonte Castello, piccolo borgo in provincia di Frosinone: qui la messa di Natale si celebra alle 21 ormai da anni. La funzione religiosa viene anticipata dal sacerdote che ‘preferisce’ celebrare la messa della mezzanotte nella chiesa di un paese limitrofo, Terelle, conosciuta in tutto il mondo per la produzione delle castagne.
Fonte – Gds