Pensavano di essersi assicurati gli ambitissimi biglietti del concerto di Vasco Rossi allo stadio San Filippo di Messina del 21 giugno e invece sono stati truffati da siti falsi. Ci sono decine di siciliani tra i fan del cantautore emiliano, ingannati da otto portali fasulli che si spacciavano per i rivenditori ufficiali e che sono stati oscurati e sequestrati grazie a provvedimento del gip del tribunale di Bologna Alberto Gamberini, dopo le indagini della polizia postale dell’Emilia Romagna. Una vicenda per cui sono indagati un 60enne vicentino e un 42enne moldavo, residenti nel Padovano e accusati di sostituzione di persona, contraffazione di marchi e turbata libertà di commercio.
“Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di utenti siciliani che avevano acquistato biglietti per 120 euro sul portale vivaticket.eu, che si differenzia per sole due lettere da quello ufficiale che termina con ‘.it’”, dice Manfredi Zammataro, segretario regionale dell’associazione di tutela dei consumatori Codici, che ha raccolto le denunce e ha messo a disposizione il proprio staff legale per tutelare le vittime del raggiro. “Una volta conclusa la transazione e dopo aver rassicurato i fan dell’invio dei biglietti con un finto codice di spedizione – dice ancora Zammataro – i presunti truffatori facevano perdere le proprie tracce”. Adesso l’associazione si prepara per una costituzione collettiva di parte civile.
L’Associazione Codici Sicilia ha attivato uno sportello dedicato alle vittime della truffa
Lo sportello – raggiungibile scrivendo a segreteria.sicilia@codici.org o telefonando al 320.2281052 – è stato creato in seguito a numerose richieste d’aiuto pervenute all’Associazione da parte di utenti siciliani che lamentavano di essere caduti in una truffa per la vendita di finti biglietti per il concerto di Vasco Rossi in programma a Messina il prossimo 21 giugno.
Codici Sicilia ha anche messo a disposizione delle vittime della truffa il proprio staff di legali «per predisporre l’esposto – denuncia con la contestuale istanza di qualificazione di persona offesa, propedeutica ad avviare una costituzione collettiva di parte civile nell’instaurando procedimento penale con il fine ultimo di far ottenere alle vittime del raggiro il risarcimento di tutti i danni subiti a causa della condotta posta in essere dai presunti truffatori».
Repubblica.it – Gds.it – Tullio Filippone – Enrico Costa