Coprifuoco alle 21 e non più alle 18 e spostamenti limitati per gli over 70, le più esposte al contagio da coronavirus. Sono le principali misure al vaglio del governo per il nuovo dpcm che dovrebbe essere varato tra oggi e domani.
Il vertice di questa mattina tra Conte e i capidelegazione avrebbe messo tutti d’accordo dopo gli scontri di ieri. So va verso il coprifuoco nazionale alle 21, ma sul tavolo ci sono anche un freno agli spostamenti fra le regioni e la chiusura dei centri commerciali nei weekend.
Per le regioni con rischi di contagio elevati le misure potranno essere più restrittive.
L’ultimo punto è stato al centro dello scontro tra il governo e le Regioni, che vorrebbero invece che venissero stabilite restrizioni di carattere nazionale, anche nel caso in cui si dovesse optare per un nuovo lockdown generale. Per i territori a più alto rischio, oltre al coprifuoco alle 21, si starebbe pensando a bar e ristoranti chiusi anche a pranzo, negozi chiusi (tranne le farmacie, i tabacchi e gli alimentari), smart working per tutta la pubblica amministrazione e didattica a distanza dalla seconda media all’ultimo anno delle superiori.
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è orientato su provvedimenti calibrati in base alla diffusione del virus, con chiusure e zone rosse localizzate e didattica a distanza. Un’ipotesi allo studio del Governo è quella di prevedere, nel nuovo Dpcm, alcune limitazioni da far scattare al superamento territoriale di una determinata soglia di contagi.
“Lavoriamo insieme alle Regioni – è il ragionamento nel governo – ma non possono sottrarsi alle evidenze scientifiche”. Una riflessione che la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha fatto a denti stretti: “A indici di rischio differenti devono corrispondere misure diverse. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.
Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, ha preso di mira i governatori di centrodestra: “Sono federalisti quando le cose migliorano. Centralisti quando peggiorano”. Il nuovo Dpcm è stato al centro di una serie di vertici, uno via l’altro.
Fra Regioni, Comuni, Province e governo prima, fra Conte e i capi-delegazione poi e infine fra Conte, i capi-delegazione e i capigruppo. Non è finita.
Prima che Conte vada a riferire alla Camera, questa mattina ci sarà un nuovo incontro fra i ministri della Autonomie, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, con gli enti territoriali. Al tavolo con il governo, le Regioni hanno avanzato la proposta di limitare gli spostamenti degli over 70. Una misura sponsorizzata soprattutto da Lombardia, Piemonte e Liguria.
Mentre per Zaia la strada sarebbe quella di “decidere insieme” il quadro generale “e chi ritiene può aggiungere misure territoriali restrittive”. Il puzzle è complesso e i tasselli non sempre combaciano. Ci sono sensibilità diverse fra Regioni di centrosinistra e di centrodestra, fra Regioni e governo, e anche in maggioranza, con Conte che vuole escludere un lockdown e qualche ministro, invece, più possibilista. Mentre Italia Viva si è detta subito contraria alla chiusura dei negozi alle 18. Sul tavolo c’è pure il tema scuola. Anche su quel fronte, il governo non esclude misure diverse da area ad area: “Non si deve prendere una decisione univoca – ha detto Boccia – ma deve dipendere dal grado di contagiosità in ogni regione”. La ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha chiesto al Cts di fornire i dati sui contagi nelle scuole. La sua intenzione è scongiurare nuove misure.
Fonte Gds