Difficoltà di apprendimento e concentrazione, disturbi comportamentali soprattutto nei bambini, alterazione della pressione arteriosa, dei ritmi cardiaci, infarto e ictus in persone sempre più giovani, alzheimer ed epilessia. Ecco le patologie più gravi causate dall’elettromagnetismo, rilevate dai medici di tutta Europa, che si sommano ai disturbi meno gravi, come emicranie, insonnia e sonnolenza, nervosismo, rumori auricolari e dolori alle viscere.
Poche le evidenze scientifiche, ma tanti gli appelli alle istituzioni di medici e associazioni per gli studi e i dati acquisiti sulla plausibilità dei rischi alla salute prodotti dall’utilizzo sempre più largo e scorretto di smartphone, cordless o tablet.
Tutti gli esperti sono d’accordo su un punto: servono nuove regole per contenere i danni l’abuso degli smartphone e più informazione sui comportamenti più protettivi e intelligenti per potersi difendere. Rischi e prevenzione sintetizzati nella relazione del presidente dei medici siciliani, Toti Amato, durante la presentazione del progetto pilota Stop-Phone, inserito nel Piano regionale di prevenzione dell’assessorato Salute della Regione siciliana e ospitato a Villa Magnisi (sede dell’Ordine dei medici di Palermo) sabato scorso. Un’occasione per far conoscere le linee guida per un uso consapevole del cellulare e gli studi realizzati negli ultimi anni sui rischi dell’esposizione prolungata alle radiazioni degli smartphone, che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha inserito tra i “cancerogeni possibili” e il Consiglio d’Europa ha giudicato un “potenziale pericolo” per la salute pubblica.
Secondo i dati raccolti dal presidente Amato, le istituzioni devono intervenire con urgenza su più fronti, tecnologico, educazionale e normativo.
“Ma non basta, l’aspetto educativo è indispensabile – ha sottolineato il presidente dell’Omceo – perché i rischi dei campi elettromagnetici si devono conoscere. Dopo anni di appelli in tutta Europa, finalmente è arrivato un segnale forte da una recentissima sentenza del Tar Lazio che ha ordinato ai ministeri della Salute e dell’Ambiente, dopo un ricorso presentato da un’associazione per la lotta contro i danni da elettrosmog, di adottare entro luglio 2019 una campagna informativa sulle corrette modalità d’uso di cordless e cellulari”.
L’Ordine dei medici di Palermo rilancia così il suo vademecum di precauzioni per l’uso corretto della rete wi-fi in ambienti indoor, ovvero abitazioni, luoghi di svago, lavoro e trasporto:
– preferire sempre alla connessione senza fili (wireless) quella via cavo: in ambienti con più utenti collegati alla rete wireless, sostare lontani dal dispositivo più vicino almeno di 80 cm, in modo da evitare esposizioni da altre sorgenti vicine;
– non dormire con dispositivi attivi nell’immediata vicinanza e non utilizzarli a contatto diretto con il corpo, in particolare sulle gambe;
– usare l’auricolare allontanando il cellulare dalla testa di qualche centimentro, l’esposizione alle radiazioni si abbassa notevolmente;
– fare telefonate brevi, soprattutto quando la linea è disturbata, o il segnale è debole (ad esempio in ascensore) perché il cellulare lavora a piena potenza, ricordando anche che l’emissione di radiazioni è massima anche quando componiamo un numero di telefono;
– posizionare il router almeno ad 1 metro di distanza dalla postazione di lavoro
– limitare ai bambini l’esposizione a tutti i dispositivi connessi alla rete perché sono potenzialmente più vulnerabili ai campi elettromagnetici rispetto agli adulti.
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