A livello regionale la differenziata in Sicilia cresce. Nei primi quattro mesi del 2019 la media regionale si è attestata sul 39,05 per cento con il picco di aprile quando ha toccato quota 39,5. I dati sono stati raccolti dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti sulla base delle comunicazioni periodiche dei Comuni. Il governo Musumeci ha così ottenuto un sensibile aumento di ben 17 punti percentuali in un anno e mezzo di lavoro grazie a un’azione di pressing sugli enti locali, ma anche a una grande disponibilità e collaborazione. E tutto questo nonostante sequestri, guasti e problemi finanziari abbiano bloccato il funzionamento di diversi impianti che trattano l’umido, la parte più consistente della differenziata.
Il comune del trapanese con la più alta percentuale di differenziata è Gibellina forte del suo 76,9%, che comunque è abbastanza lontano dalla vetta siciliana (occupata da Contessa Entellina, con il 92,7%).
I DATI DELLA PROVINCIA DI TRAPANI – Al secondo posto dopo Gibellina si piazza l’Isola di Pantelleria, che è però al 37° della classifica regionale con una percentuale del 75,2%. Terzo troviamo il Comune di Salemi al 39° posto della generale con una percentuale del 74,8%. Al quarto posto con una percentuale del 71,5% si piazza il comune di Petrosino che è 71° nella classifica regionale. Al quinto posto e con una percentuale di raccolta del 70,9% troviamo il comune di Custonaci che nella classifica generale di tutti i comuni siciliani occupa l’80° posto. Con il 68,4% segue Mazara del Vallo al 105° posto generale, con il 68% il comune di Paceco, Valderice con il 66,8%, Buseto Palizzolo con il 66,3%, Calatafimi Segesta con il 66,1% e con il 66% sia Salaparuta che Poggioreale e al 65,1% Favignana. Fuori dalla soglia del fatidico limite del 65% c’è il Comune di Marsala che registra una percentuale del 64,2%. Tra gli altri comuni trapanesi, Erice al 56,6 %, San Vito Lo Capo al 51,7% e Trapani al 50% ma al 255° posto della classica regionale.
Un Comune su tre ha già raggiunto la soglia richiesta dall’Europa del 65 per cento, mentre una quarantina di enti locali è a ridosso dell’obiettivo richiesto. C’è poi un’ampia fetta di Comuni con trend in crescita e raccolta differenziata sopra il 50 per cento: in pratica, nel complesso la metà dei Comuni siciliani è promossa a pieni voti.