Adesso l’appuntamento è fissato per martedì. Ma le polemiche sono già in arrivo. La rete ospedaliera ridisegnata dall’assessore alla Sanità Ruggero Razza muove i primi passi fra le polemiche: il 31 luglio la commissione Sanità dell’Ars analizzerà la bozza, che cancella 196 poltrone da primario (89 nel pubblico, 107 nel privato) e ne istituisce 26 rispetto al piano Crocetta.
Il piano, però, non piace all’associazione delle cliniche private: “L’Aiop – si legge in una nota dell’associazione delle cliniche private – esprime perplessità rispetto a una programmazione, nella quale un consistente incremento dei posti letto pubblici (che va, tuttavia, chiarito e precisato nel numero complessivo) possa, in qualche modo, arrecare pregiudizio a questo comparto che, responsabilmente, in questi anni, ed anche in questa occasione, ha sempre risposto attivamente alle esigenze della regione”. Oggi una delegazione dell’associazione ospedalità privata, guidata dal presidente Marco Ferlazzo, è stata audita in commissione Sanità all’Assemblea regionale, dove ha presentato un documento con proposte e osservazioni. L’Aiop, in Sicilia, rappresenta 54 aziende ospedaliere private accreditate con 4.362 posti letto e 6.000 dipendenti.
La sforbiciata è stata imposta da Roma per allinearsi al decreto Balduzzi (un primario ogni 17,5 posti letto): oggi la Sicilia ne ha uno ogni 15. Il taglio porterà a risparmiare 2 milioni. Inoltre le unità “declassate” prevedono meno camici bianchi (passano da 8 a 4). La provincia più “penalizzata” è Trapani, che perde 19 primariati. Scure anche a Palermo: il Civico perde 10 unità, Villa Sofia-Cervello 9, ma molte erano solo sulla carta. Ma le proteste si levano anche da altre province: “Sicilia Futura – scrive in una nota il segretario regionale Beppe Picciolo – vuole cogliere la proposta dei due deputati messinesi del Movimento 5 Stelle, relativa alla possibilità di potenziare la rete ospedaliera siciliana a Messina e, ovviamente, in tutte le nove province dell’Isola”
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