Prevenire è meglio che curare e, in questo caso, in tema di prevenzione incendi e rimboschimento appare doveroso procedere sia nell’uno che nell’altro senso. E’ questo il senso dell’interrogazione parlamentare predisposta dall’onorevole Dario Safina, deputato regionale PD, presentata al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale per il Territorio e l’Ambiente, all’Assessore Regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea. L’oggetto riguarda gli “interventi per predisporre attività di rimboschimento nel territorio di Erice, sui versanti di San Matteo, Martogna e Sant’Anna per elevato rischio idrogeologico“.
Così spiega l’intervento l’onorevole Safina: “Appare necessario procedere immediatamente con la riforestazione poiché il complesso boscato di Monte Erice è stato fortemente danneggiato da disastrosi incendi che si sono verificati nel corso degli anni; tali incendi hanno interessato, tra le altre, l’area demaniale di “Erice S.Matteo”, sui versanti di Martogna e Sant’Anna, provocando danni ambientali di dissesto idrogeologico, distruggendo gran parte dell’area boschiva presente e provocando anche gravi danni alla fauna locale ed a quella protetta. Inoltre, il venir meno della vegetazione e degli arbusti andati a fuoco ha creato le condizioni per un rapido scorrere delle acque piovane, con un deflusso solido-liquido a valle che raggiunge speditamente il sottostante centro abitato con potenziale rischio per la pubblica e privata incolumità. Ritengo che siano necessari interventi di ricostituzione boschiva, al fine di ripristinare il valore economico, paesaggistico ed ambientale di tutta l’area soggetta ad un accentuato dissesto idrogeologico“.
La materia, in Sicilia, è regolata dalla L.R. 6 aprile 1996, n. 16 (coordinata alla L.R. n. 13/99 e alla L.R. n. 14/2006), recante “Riordino della legislazione in materia forestale e di tutela della vegetazione”, che disciplina le norme sulla forestazione attribuendo alla Regione il compito di incrementare quali-quantitativamente la superficie boscata per prevenire le cause di dissesto idrogeologico. L’art. 13 della suindicata legge stabilisce che per la “gestione del patrimonio boschivo, tutti i soggetti pubblici e privati operano, di norma, sulla base di piani di gestione forestale sostenibile (PGF)”, costituenti strumento esclusivo per la pianificazione degli interventi di prevenzione cui sottoporre i soprassuoli forestali tramite la gestione dei rimboschimenti esistenti.
“In merito – afferma l’onorevole Dario Safina – la Regione Siciliana ha accumulato enormi ritardi nell’applicazione della norma, anche in considerazione del Piano Forestale Regionale 2021-2025(PFR) ancora in fase di approvazione e visto che è indispensabile compiere nuovi interventi di forestazione nelle aree bruciate ovvero opere di rimboschimento forestale per motivi di sicurezza nei territori di Erice, considerati ad elevato rischio di dissesto derivante dagli incendi occorsi che hanno eroso l’intero patrimonio naturalistico – continua il parlamentare regionale – con questa interrogazione chiedo se il Governo regionale intenda procedere, in tempi brevi, ad interventi di forestazione nelle zone ricadenti sul territorio di Erice, sui versanti di Martogna, Sant’Anna e San Matteo per elevato rischio di dissesto idrogeologico. Come appare evidente, si tratta di una tematica d’emergenza che coinvolge tutta la comunità territoriale, poiché soggetta a rischio di frane e smottamenti ed a conseguenti episodi alluvionali dati dal peggioramento climatico“.
“In questo momento è urgente avere contezza del fabbisogno effettivo di riforestare tenendo conto di quello che è rimasto dopo gli incendi e di come la natura stia rispondendo autonomamente. Appare fondamentale studiare cosa stia accadendo nelle aree percorse dal fuoco, progettare e pianificare una riforestazione resiliente a partire dalla montagna di Erice. Individuare e studiare le aree (demaniali e comunali) dove sono scaduti i vincoli e valutare l’opportunità di deroghe nelle aree pubbliche strategiche per la fruizione del turismo naturalistico. Sono convinto – afferma l’onorevole Safina – anche dopo essermi confrontato con esperti della materia, che bisogna procedere con una riprogettazione della riforestazione per una montagna più frequentata, vissuta e quindi sorvegliata“.
“Bisogna assegnare i tanti rifugi forestali inutilizzati lasciati nel degrado ad associazioni ambientali senza scopo di lucro per la rifunzionalizzazione finanziata a scopo didattico ed eco-turistico. Tutto questo è indispensabile per indirizzare e redigere dei qualificati progetti di riforestazione vissuta della montagna” conclude il parlamentare regionale.