Ha suscitato numerose considerazioni una delle ipotesi anticipata dal Ministro Azzolina durante una intervista con la giornalista Maria Latella a SkyTG24.
L’ipotesi riguarda il rientro di studenti e insegnanti in classe a settembre. Qualora le condizioni di emergenza sanitaria dovessero rendere necessario ridefinire un nuovo assetto della didattica, una delle ipotesi in campo è quella di alternare la presenza degli studenti in classe, in modo da avere un numero limitato di presenze, mentre il resto della classe fruirebbe in contemporanea della videolezione.
Una ipotesi e una soluzione – approfondisce ancora il Ministro su Il Fatto Quotidiano di oggi – che potrà valere solo per gli studenti più grandi, mentre per i più piccoli si dovrà pensare a lezioni all’aperto, sfruttando parchi e ville o spazi più ampi come i teatri.
Le scuole stesse saranno chiamate ad elaborare delle proposte, con l’aiuto di una unità speciale del Ministero. Fondamentale sarà poi la collaborazione delle scuole con gli enti locali per il reperimento degli spazi da utilizzare per la didattica.
In ogni caso, qualsiasi scenario non comporterà un aumento delle ore di lezione per gli insegnanti.
Un argomento, quello degli organici, che è anch’esso al centro dell’attenzione in questi giorni. Serviranno più insegnanti? Sarebbe opportuno favorire quanto più possibile la continuità didattica? Come si potrà garantire l’avvio dell’anno scolastico con tutti i docenti in cattedra entro il 15 settembre? Chi accompagnerà gli alunni negli spazi all’aperto?
Le domande, come prevedibile, sono tante. E numerose le voci in campo.
La task force con a capo il Prof. Patrizio Bianchi concluderà i suoi lavori entro il 31 luglio. Entro quella data ci auguriamo di conoscere le soluzioni per tutte e tre gli scenari ipotizzati, anche se quello di un rientro tradizionale come se nulla stesse accadendo sembra in questo momento molto lontano dalla realtà.
Fonte Orizzonte Scuola