Al via, in Sicilia, tra pochi giorni uno dei periodi scolastici più lunghi di sempre. E uno dei più lunghi d’Italia: 211 giorni con pochissime pause stabilite direttamente dall’assessorato regionale all’Istruzione. E cioè valevoli per tutte le scuole siciliane. Ci supera, in termini di giorni, solo il Friuli che quest’anno ne ha conteggiati 212. Inizio delle lezioni nell’Isola il 12 settembre, che cade di mercoledì, e ultima campanella martedì 11 giugno 2019. In mezzo nove mesi di studio, compiti scritti e interrogazioni. Nessun ponte previsto dalla Regione durante l’anno, neppure quello di Ognissanti (venerdì 2 e sabato 3 novembre) calendarizzato da quasi tutte le altre regioni italiane. Ma che i singoli istituti potranno decidere di realizzare ugualmente, sfruttando le prerogative dell’autonomia scolastica.
Tra il 1° settembre e ieri, le 850 scuole che ricadono nel territorio della Sicilia hanno celebrato il collegio dei docenti d’inizio anno. Tra i punti all’ordine del giorno anche le pause da concedersi per l’anno 2018/2019. Dopo le polemiche che hanno accompagnato lo scorso mese di maggio il varo del calendario regionale e la volontà dell’assessore Roberto Lagalla di limitare al minimo i “ponti”, i Consigli d’istituto – che deliberano sull’organizzazione del calendario scolastico – potranno utilizzare al massimo 11 giorni per sospensioni delle attività didattiche (che diventano 10 se la festa del santo patrono del comune in cui ricade la scuola è all’interno dei 9 mesi di attività didattiche), quelli che eccedono dai 200 giorni minimi per la validità dell’anno scolastico.
E se da via Regione siciliana non sono arrivate indicazioni per ponti o vacanze, alunni e docenti siciliani potranno godersi delle vacanze di Natale più lunghe in assoluto del Paese: dal 22 dicembre al 6 gennaio compresi, 16 giorni in tutto. Un’altra pausa scolastica “anomala” e molto lunga che si profila per parecchie scuole riguarda le vacanze di Pasqua, che quest’anno cade altissima (il 21 aprile) e che si salda direttamente con la festa della liberazione, giovedì 25 aprile: 8 giorni, dal 18 al 25 aprile, che possono diventare 11 se la scuola decide di prendersi anche il venerdì e il sabato successivi. Da tenere presente, per quelle scuole sedi di seggio elettorale, la pausa per le elezioni europee di maggio. Mentre 2 giugno e 6 gennaio, feste nazionali, cadranno di domenica.
Repubblica.it – Salvo Intravaia