Un’anomala migrazione di imprese, provenienti anche dai comuni limitrofi, nella zona franca urbana di Castelvetrano. È quanto accertato dai finanzieri che hanno scoperto svariati casi di false attestazioni e omesse comunicazioni al Ministero dello sviluppo economico per ottenere agevolazioni fiscali e contributive, risparmiando imposte dirette, contributi previdenziali e assistenziali e persino tributi locali. Sono state segnalate al Mise agevolazioni da revocare per un totale 1.312.412 di euro.
Sono state inoltre individuate 16 imprese che, pur essendo vincitrici del bando relativo alle Zone franche urbane, hanno dichiarato sedi fittizie per raggirare il Fisco. Al posto delle sedi dichiarate i finanzieri hanno infatti riscontrato abitazioni private, residenze di parenti o di persone compiacenti degli stessi imprenditori, recapiti postali, fabbricati non più agibili, vecchie sedi di imprese ormai dismesse, locali vuoti dove sono state fissate sedi fittizie di imprese, tutte indebite beneficiare dell’agevolazione.
L’agevolazione consiste, in particolare, nella possibilità di “compensare” le imposte sui redditi, l’Irap, i tributi locali, tributi previdenziali e assistenziali, attraverso l’inserimento nel modello F24 di un apposito codice tributo, che per la Zona franca urbana di Castelvetrano è “Z121”.
Possono fruire del suddetto beneficio sia le piccole e micro imprese aventi sede operativa nella zona franca urbana, sia le piccole e micro imprese che hanno sede operativa altrove ma che producono all’interno della zona franca almeno il 25% del volume d’affari o, in alternativa, che ivi impieghino almeno un lavoratore dipendente. Per la Zona franca di Castelvetrano sono stati stanziati oltre 8 milioni di euro.
Gds.it – Silvia Iacono