Rientro a scuola nel caos e scattano le proteste dei genitori, dei sindacati e di tanti presidi costretti ad attendere la decisione dell’ultimo istante per organizzare l’attività didattica. Prima, il rientro previsto per dopodomani, poi la data dell’8 febbraio per cui si attende ancora l’ufficialità con un’ordinanza. “Siamo destabilizzati – dice Vito Lo Scrudato, preside del liceo classico Umberto di Palermo – Bisogna avere i nervi saldi e molto equilibrio. Noi siamo sempre pronti, ma siamo costretti a un continuo dinamismo. Continuiamo a navigare a vista, la scuola sta dimostrando di avere un grande patrimonio umano e professionale per fronteggiare tutto questo”.
A protestare anche i sindacati. “Le scuole superiori partono l’8 febbraio, ma tonnellate di circolari, intanto, erano state mandate dalle scuole per lunedì 1° febbraio tra presenza, dad, aule, turni. Questa incertezza non è più tollerabile perché dietro la presenza o non presenza in istituto degli alunni c’è una organizzazione familiare e dei lavoratori del mondo della scuola, che non può ogni volta essere improvvisata”, dicono il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani Vito Cassata.
“Di fatto – concludono i due segretari – sembra che siamo ai nastri di partenza ma mancano le forbici, e non ci sembra che si è pronti del tutto nelle nostre città anche sul fronte trasporti e su quello sanitario, ci auguriamo che questa settimana serva a definire tutti i dettagli per garantire un rientro certo, sicuro e ben organizzato a studenti, personale scolastico e dirigenti scolastici”.
Adriano Rizza, il segretario regionale della Flc Cgil Sicilia, ribadisce: “È inaccettabile l’incertezza alla quale sono costrette le scuole secondarie in Sicilia. Oggi, a poche ore dalla possibile riapertura, non sono state prese ancora decisioni ufficiali, né si hanno notizie precise. Addirittura neanche l’Ufficio scolastico regionale ha ricevuto comunicazioni dal governo regionale, che di fatto non ha ancora emanato nessuna ordinanza”. Le famiglie stanno in guardia pronte a organizzarsi.
“Siamo nel caos – dice Marcello Longo, papà di due ragazzi – E’ tempo di tornare a scuola, ma non si capisce tutta questa incertezza ed esitazione a definire le date. Evidentemente ci sono delle pressioni da parte di una fetta di genitori che ha il timore di fare rientrare i propri figli a scuola. L’incertezza va avanti da un anno con le famiglie costrette a procedere a singhiozzo e a organizzare di nuovo tutto di fronte alla decisione dell’ultima ora. Anche adesso siamo come sempre in attesa”.
Intanto dall’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Siciliana, Roberto Lagalla arriva una nota ufficiale con le date. “Da lunedì 1 febbraio – si legge – sarà riattivata la didattica in presenza al 100 per cento anche per gli alunni di seconda e terza media (scuole secondarie di primo grado) che fino allo scadere della zona rossa hanno operato in Dad. Per le le scuole superiori (secondarie di secondo grado), da lunedì 8 febbraio, saranno ammessi alla didattica in presenza il 50 per cento degli studenti”.
“Il differimento di una settimana del ritorno alla didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado – afferma Lagalla – trova giustificazione nel principio di cautela comportamentale adottato dal Governo Musumeci, che intende per rassicurare le famiglie e l’opinione pubblica. Questa soluzione è indice di come ogni scelta sia stata adottata con ponderazione per garantire la più adeguata protezione degli operatori scolastici e degli studenti con l’obiettivo di evitare, nella settimana dall’1 al 6 febbraio, la sovrapposizione tra la riammissione completa della secondaria di primo grado e quella parziale della secondaria di secondo grado e di assicurare che studenti di età superiore ai 14 anni e operatori scolastici continuino a sottoporsi ai test nei siti di screening sanitario. Inoltre, il differimento del ritorno a scuola per le superiori intende consentire agli istituti scolastici e ai servizi territoriali (inclusa l’applicazione dei Piani provinciali per il rafforzamento dei trasporti) di ottimizzare l’organizzazione, in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza. Infine, consente di monitorare ulteriormente, su scala regionale, l’andamento della curva epidemiologica a seguito della riammissione in presenza del 100% dell’utenza della scuola primaria e secondaria di primo grado, oltre che della scuola dell’infanzia”.
Contestualmente alla ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado verranno adottate, su conforme disposizione dell’assessorato alla Salute, d’intesa con l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale, ulteriori e regolari azioni di monitoraggio sanitario all’interno degli istituti scolastici, tanto su richiesta di questi ultimi, quanto per effetto di specifica programmazione da parte delle Asp competenti. «Tutto – conclude l’assessore Lagalla – con il primario obiettivo di coniugare l’indifferibile diritto alla studio con il fondamentale principio del diritto alla salute».
Fonte La Repubblica