Record di insegnanti in uscita dalla scuola in Sicilia: più 57 per cento rispetto allo scorso anno. Numeri che, se da un lato descrivono il disagio da parte di maestri e prof alle prese con le nuove generazioni, rappresentano una buona notizia per coloro che aspirano alle immissioni in ruolo o a rientrare nell’Isola dal nord Italia: le cattedre lasciate libere dai pensionati verranno rimpiazzate dai nuovi assunti e in parte da chi chiede di avvicinarsi a casa.
Per andare in pensione, a decorrere dal primo settembre 2018, era possibile presentare domanda entro lo scorso 20 dicembre. E i numeri forniti dal ministero dell’Istruzione qualche giorno fa descrivono un fenomeno che assomiglia tanto ad una vera e propria fuga dalla cattedra. Almeno in Sicilia.
Il dato nazionale dell’incremento si ferma al 26 per cento, meno della metà rispetto alla Sicilia. I sindacati locali spiegano che chi può passare la mano lo fa volentieri. Ecco perché.
“Stress e mole di lavoro che si è incrementata a dismisura fanno sì che gli insegnanti, se la norma glielo consente, vanno via con piacere dalla scuola”, commenta Francesca Bellia, a capo della Cisl scuola Sicilia. “Come Flc Cgil Sicilia – chiosa Grazia Maria Pistorino, al vertice della Flc Cgil regionale – ormai da tre anni leggiamo tutti i dati in funzione della possibilità di consentire il rientro dei nostri colleghi costretti a lavorare fuori regione a seguito dell’assurdo metodo di immissione in ruolo. Questo elevato numero di pensionamenti potrà dare risposta a molti colleghi ora titolari al Nord”.
I quasi 2.400 pensionamenti richiesti dagli insegnanti in servizio nell’Isola, 2.367 per la precisione, rappresentano una buona base di partenza per nuove assunzioni e trasferimenti. Ma descrivono un quadro piuttosto preoccupante delle condizioni di lavoro di migliaia di maestre e professori sempre più anziani costretti a rimanere in cattedra fino a 67 anni. Analizzando i numeri, sembra proprio che il lavoro più faticoso si svolga nelle classi di scuola elementare e materna.
Nel primo caso, l’incremento delle le istanze di pensionamento si attesta sul 68 per cento in soli 12 mesi. Alla primaria l’incremento è da record: più 89 per cento rispetto al 2017.
(Gds.it)