Bandito nel 2012, quando in carica c`era ancora il governo Monti, è andato avanti a rilento: la graduatoria è stata stilata nel 2014. Ma a quasi quattro anni di distanza da allora nessuna delle 212 nuove farmacie messe a concorso in Sicilia ha aperto i battenti. A bloccare tutto è stata una pioggia di ricorsi. Ma adesso è arrivata la sentenza d`appello che dà ragione all`assessorato regionale alla Salute e chiude definitivamente la vicenda: il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto il ricorso di un gruppo di farmacisti rurali che contestavano l`assegnazione del punteggio.
Da oggi il quartier generale di piazza Ottavio Ziino, che aveva congelato la procedura in attesa delle decisioni dei giudici amministrativi, può dare il via libera all`assegnazione di almeno 174 delle 212 farmacie (le altre sono state rifiutate dai concorrenti e saranno oggetto di un secondo interpello). “Il prossimo passo – conferma il dirigente del servizio farmaceutica dell`assessorato Antonio Lo Presti – sarà il decreto di assegnazione delle farmacie e successivamente quello di autorizzazione all`apertura che dovrà avvenire entro sei mesi”.
Al Tar sono ancora in discussione altri ricorsi collaterali. Ma quella del Cga è la prima decisione d`appello che di fatto mette un punto fermo sull`intera vicenda. A bocce ferme, i nuovi punti vendita potranno vedere la luce entro la primavera. Una vittoria per i vincitori del concorso che hanno formato un comitato spontaneo guidato dal dottor Giuseppe Augello per denunciare le pressioni della lobby dei farmacisti storici contro le nuove aperture e avevano chiesto di sbloccare subito la procedura che avrebbe consentito l`assunzione di almeno duemila giovani nelle nuove farmacie.
Anche nel resto d`Italia il concorso straordinario per soli titoli voluto dal governo Monti ha avuto alterne vicende. La procedura dava la possibilità di riunirsi in società formate da più soggetti per accumulare i titoli. In Sicilia hanno partecipato 1.850 candidati. Ai primi posti della graduatoria si sono piazzate sono società di cui, oltre a giovani laureati, fanno parte figli d`arte e professori universitari.
(Fonte: Repubblica.it – Giusi Spica)