I danni creati dalle sigarette è ormai ampiamente noto ed è proprio per ridurre il consumo delle sigarette tradizionali che da tempo sono state ideate le cosiddette sigarette elettroniche, considerate ormai una valida alternativa in grado di ridurre i rischi per la salute.
Nonostante questo, da qualche mese ormai si discute di sigarette elettroniche, in particolare per i nuovi provvedimenti legislativi approvati attraverso una serie di emendamenti al Decreto fiscale, che colpiscono direttamente il settore delle e-cig in maniera tutt’altro che limitata. E sono proprio i nuovi provvedimenti ad essere entrati in vigore con l’inizio del 2018. Misure che andranno ad aumentare in maniera notevole le spese che i consumatori di e-cig dovranno affrontare a partire dal nuovo anno.
Nelle scorse settimane si è parlato di svariati aumenti che colpiranno le famiglie italiane a partire dal 2018, a cominciare dalle bollette di luce e gas, alle assicurazioni auto, pedaggi autostradali. Molte polemiche, inoltre, ha scatenato la decisione di obbligare i consumatori a pagare le buste biodegradabili usate nei supermercati, una scelta adottata per ridurre il consumo di plastica e la successiva dispersione, con gravi danni per l’ambiente. Ma il 2018, come detto, segna anche l’entrata in gioco di altri rincari che, in questo caso, colpiscono i fumatori di e-cig.
Con i provvedimenti introdotti dal decreto fiscale, che sono entrati in vigore da gennaio 2018, il controllo del mercato delle sigarette elettroniche è passato al Monopolio di Stato, al pari delle sigarette tradizionali, e questo segna un incremento notevole dei prezzi. Se fino al 2017 acquistare il liquido di ricarica poteva costare intorno ai €2,50, le nuove regole impongono un aumento di circa €0,37 ogni millilitro (che contenga o meno nicotina) arrivando ad un aumento di circa €5 per ogni ricarica da 10ml.
E’ vietata inoltre la vendita dei liquidi di ricarica delle e-cig online. La vendita potrà essere effettuata esclusivamente nelle tabaccherie e presso i rivenditori specializzati, che dovranno tuttavia ottenere l’approvazione dei Monopoli di Stato.
Inutile dire che, questi provvedimenti, andranno a colpire un settore che genera un giro d’affari di 300 milioni di euro l’anno, coinvolge circa 3500 operatori e con almeno 30.000 dipendenti. La scelta deriva dalla necessità di impedire la vendita di liquidi che, non essendo stati controllati, possono rivelarsi dannosi per la salute.
Ma al tempo stesso non si può fare a meno di notare che le nuove regole sulle vendite di e-cig rischiano di danneggiare quei fumatori che hanno deciso di passare alle sigarette elettroniche e adesso si trovano ad affrontare nuove spese. Impossibile fare a meno di notare, in tal senso, che in altri paesi, come ad esempio il Regno Unito, le sigarette elettroniche vengono fornite gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale, proprio per incentivare i fumatori ad abbandonare le classiche sigarette considerate molto più dannose per la salute.