Una tassa pagata almeno il doppi negli ultimi cinque anni. Si tratta della Tari. Alcuni calcoli errati hanno fatto aumentare e non poco l’imposta da pagare da parte delle famiglie. E a sollevare il caso è stato il sottosegretario all’Economia Pier Carlo Baretta . Come riporta Repubblica di fatto i contribuenti hanno pagato una doppia tassa. Oltre alla quota fissa che è legata ai metri quadri dell’appartamento c’è anche una quota variabile che è legata al numero di inquilini che viene moltiplicata per il numero di pertinenze. Ovvero la quota viene moltiplicata per casa, cantina e garage, In realtà la quota variabile dovrebbe essere pagata solo una volta e non ben tre volte. Da qui il salasso. E di fatto così le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Come difendersi? Come spiega a Repubblica, Antonio Damascelli di Uncat i passi da fare sono questi: “I contribuenti possono impugnare l’avviso di accertamento del tributo, notificato loro dal Comune, presentando ricorso alla Commissione tributaria provinciale, in cui denunciano la cattiva applicazione della normativa” spiega il legale. “Il ricorso va effettuato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso. Non è sempre facile capire se la tariffa è stata applicata nel modo giusto. Dunque, si può procedere con una richiesta al Comune di accesso agli atti amministrativi (come previsto dalla L.241/90). In questo modo si potrà consultare il proprio fascicolo e verificare i criteri adottati per il calcolo del tributo. Un’altra strada, sarebbe inoltre impugnare dinanzi al Tar l’intero regolamento comunale relativo alla Tari. I Comuni, dal canto loro, potrebbero già da ora correre ai ripari modificando in autotutela i propri regolamenti se risultano illegittimi, e le proprie tariffe”. Insomma non resta che controllare vgli importi e muoversi di conseguenza.
(fonte il giornale)