Le indagini condotte dal Nucleo sul conto dell’amministratore pro-tempore del Trapani Calcio S.r.l. avevano preso le mosse lo scorso mese di dicembre ed hanno consentito di ricostruire prima le condotte illecite più evidenti, consistenti essenzialmente nella sottrazione dalle casse della società sportiva granata di denaro per oltre 200 mila euro e poi di disvelare un meccanismo di false fatturazioni per servizi mai resi, per lo più di natura informatica, posto in essere da aziende prive di effettiva sostanza economica facenti capo direttamente od indirettamente al De Simone, ancorché intestate a soggetti “prestanome”, per un’evasione IVA stimabile in oltre 9 milioni di euro.
Proprio esaminando l’operatività di tali strutture societarie, la maggior parte delle quali ubicate nella città di Avellino, città di origine del De Simone, è stato infatti possibile verificare come quest’ultimo avesse utilizzato parte dei proventi illeciti provenienti dalle false fatturazioni non solo per rilevare la proprietà della società Trapani Calcio S.r.l., ma anche di immettere nella società calcistica, attraverso la Fm Service, una somma pari a 149.000 euro, quota necessaria per far fronte agli impegni di natura organizzativa imposti dai regolamenti della F.I.G.C. senza incorrere a penalizzazioni, rendendosi così responsabile del reato di autoriciclaggio.
Veniva così consentito il regolare svolgimento delle attività sportive relative al campionato di serie “C” della società Trapani Calcio, il quale si concludeva, tra l’altro, con la promozione di quest’ultima alla categoria superiore. Successivamente, nel periodo in cui De Simone è stato alla presidenza della società Trapani Calcio non ha posto in essere alcuna operazione, sotto il profilo economico e patrimoniale, volta a rafforzare e rendere maggiormente competitiva la società, a comprova del fatto che l’unico suo intento era quello di svuotarne le casse, come accertato nel corso delle indagini.
De Simone risultato anche percettore del reddito di cittadinanza, circostanza che ha portato gli investigatori a denunciarlo per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Per il Trapani calcio non c’è tregua.. dopo l’arresto del De Simone, adesso il Trapani è ufficialmente retrocesso in serie C.
Le ultime speranze di potere lottare per la salvezza del campionato cadetto erano legate alla decisione del Collegio di Garanzia dello Sport CONI che ha rigettato il reclamo della società granata per la restituzione dei due punti tolti in classifica.
Un ritardo del pagamento degli stipendi ai calciatori dipeso esclusivamente non da una questione soggettiva legata al Trapani calcio ma da un impedimento di genere oggettivo, procurato da un evento esterno inatteso e imponderabile come la pandemia del Covid 19. Il Collegio di Garanzia CONI ha deciso di non restituire nulla alla società granata.
Fonte Gds