Tre mazaresi su una barca a vela di 15 metri, con un carico di 436 chili di cocaina. Sono stati fermati mercoledì scorso nelle acque attorno al piccolo atollo di Apataki, che si trova nel Pacifico meridionale, nella Polinesia francese. Si tratta di due skipper incensurati e di un uomo che è risultato avere vecchi contatti con esponenti mafiosi: l’Interpol ha chiesto alla squadra mobile di Trapani di fare degli accertamenti, sono scattate anche delle perquisizioni, per ricostruire i retroscena di quel carico che probabilmente proveniva dal Sud America. Dov’era diretto? E, soprattutto, chi lo gestiva?
Il pubblico ministero di Papeete, Hervè Leroy, non ha svelato i nomi dei tre italiani nel corso della conferenza stampa in cui è stato comunicato l’arresto. Con loro c’era anche un quarto uomo, un cittadino di origini peruviane. Rischiano 30 anni di carcere e 7 milioni e mezzo di multa. “Le indagini sono in corso”, ha detto il magistrato, ricordando che negli ultimi tre anni sono state bloccate sei imbarcazioni cariche di droga nelle acque attorno alla Polinesia francese. Tutte provenienti dal Sud America.
Ora si indaga sul 15 metri dei tre mazaresi, battente bandiera olandese. E soprattutto sui viaggi dei tre siciliani, che erano partiti da Mazara qualche settimana fa. I due skipper erano davvero degli insospettabili, neanche una multa per divieto di sosta. E ora si aprono nuovi scenari sui traffici internazionali di droga gestiti dai siciliani, come non accadeva da tanti anni.
Fonte: palermo.repubblica.it