Ritardi per 2075 minuti, cioè 34 ore e 35 minuti, quasi un giorno e mezzo. Il risultato del monitoraggio di cinque tra le principali tratte ferroviarie siciliane, effettuato da un comitato pendolari lo scorso 16 novembre, non è stato certo tra i più esaltanti, soprattutto perchè, a detta di quelli che sono i principali protagonisti dei viaggi in treno ogni giorno, i pendolari appunto, non è certo una cosa rara. La risposta di Trenitalia però non si è fatta attendere: molte di quelle linee erano appena state riaperte dopo l’eccezionale ondata di maltempo, e quello stesso giorno c’erano forti piogge in giro per la Sicilia. Il dato, però, resta.
“Premesso che abbiamo ritenuto opportuno e doveroso non prendere parte all’incontro all’assessorato regionale ai trasporti, evitando così di prendere parte alla presentazione dei nuovi orari ferroviari 2018-2019 perché ritenuta una “mera presa d’atto” di un’offerta commerciale che non condividiamo, essendo rimasta fuori buona parte delle nostre richieste e, che ancora una volta, da quando la Regione è la committente del trasporto ferroviario isolano, non tiene conto dei bisogni dell’utenza pendolare e dei territori (Ragusa, Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela e Messina-Palermo) – dice Giosuè Malaponti, presidente del Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer -. Fatta questa premessa desideriamo fare presente che la storia dei ritardi oramai si ripete in continuazione in questi ultimi mesi dal cambio orario di settembre.
in questo caso Trenitalia Spa, ma chi ne piange le conseguenze sono sempre gli utenti e a maggior ragione chi del trasporto ferroviario ne ha fatto il principale mezzo per i propri spostamenti sia per lavoro, per studio che per altro – continua Malaponti -. Teniamo a precisare che è la Regione Siciliana a pagare il trasporto ferroviario dalla sottoscrizione del Contratto di Servizio 2017-2026 firmato a maggio del 2018″.
“Alla luce di questi continui ritardi che vanno avanti da settembre abbiamo voluto monitorare i treni il 16 novembre – elenca Malaponti -. Nella Messina-Catania-Siracusa: monitorati 18 treni, 984 minuti pari a 16 ore e 24’. Catania-Palermo: monitorati 15 treni. Ritardo: 666 minuti pari a 11 ore e 6’. Messina-Palermo: monitorati 14 treni Ritardo: 75 minuti pari a 1 ora e 15′. Agrigento-Palermo: monitorati 24 treni. Ritardo: 277 minuti pari a 4 ore e 37’. Modica-Caltanissetta: monitorati 5 treni Ritardo: 73 minuti pari a 1 ora e 13’ Il totale del monitoraggio è di 76 treni monitorati, il ritardo complessivo accumulato nella sola giornata di venerdì 16 novembre 2018 nelle relazioni ferroviarie monitorate è di 2075 minuti pari a ore 34 e 35 minuti, mentre 147 sono i treno-km soppressi.
La replica di Trenitalia: “I ritardi del 16 novembre sulla Me-Ct-Sr sono dovuti in buona parte al maltempo; a causa delle forti piogge, infatti, abbiamo avuto diversi guasti agli impianti di circolazione. Sulla Catania-Palermo e sulla Agrigento-Palermo, invece, c’erano dei rallentamenti programmati per la prima settimana successiva alla riapertura delle due linee. A inizio mese c’è stata quell’eccezionale ondata di maltempo in Sicilia occidentale (i morti di Casteldaccia, per intenderci) che aveva provocato esondazioni e la conseguente chiusura per allagamento di strade e ferrovie. Abbiamo riattivato le linee dopo una settimana di stop, con rallentamenti in via precauzionale, dal momento che abbiamo ripristinato l’infrastruttura ferroviaria, in larga parte distrutta dal maltempo. I ritardi sulla Messina-Palermo e sulla Modica-Caltanissetta, infine, non hanno cause meteo”.
Gds.it – Luigi Ansaloni