Niente più misteri per Selinunte. Grazie alla moderna tecnologia finalmente si potrà leggere nel primo sottosuolo dell’acropoli rilevando cosi la presenza e la composizione degli antichi edifici. I geomorfologi dell’università di Camerino con delle sofisticate apparecchiature ed in particolare con delle termo – camere in grado di rilevare la presenza di manufatti, sino ad una certa profondità, grazie alla differenza di temperatura tra gli stessi e il terreno che li ricopre, sono riusciti a ritrovare e ricostruire in 3D gli ambienti naturali di Selinunte di 2700 anni fa.
Sarà così possibile tracciare una completa e dettagliata mappa del sito archeologico rilevando sia gli edifici pubblici che quelli privati, la loro dimensione e possibilmente anche la loro antica destinazione. La scoperta è di un estremo interesse scientifico in quanto consentirà, una volta per tutte, di esaminare la portata urbanistica di questo grande sito archeologico la cui storia è alquanto complessa.
(Gds.it)